La frase che funziona è fluida; ha ritmo e suono che si muovono dentro una sintassi semplice. Una frase che scorre attrae, connette, mette in moto il “processo predittivo e costruttivo della lettura”.
A questo proposito suggerisco il capitolo intitolato “Come leggiamo”, dal bel libro Language design di Yvonne Bindi, editore Apogeo.
Il tono conversevole e naturale, indispensabile nel business writing, è conseguenza della composizione di frasi fluide.
Il suono e il ritmo della frase dipendono spesso dalle parole che scegliamo; a volte per ottenere un bel ritmo è necessario cambiare l’ordine delle parole.
Ecco alcuni suggerimenti per costruire suono e ritmo della frase:
- Scegliere parole concrete che suonano bene
- Variare la lunghezza delle frasi
- Ascoltare lo stato d’animo
- Tendere e risolvere, come nella musica
- Provare a spostare le parole
- Controllare la sintassi
Alternare lettura, scrittura e revisione è un metodo utile per allenare la mente e i sensi. Ciò che siamo si rivela nella scrittura: questo tema è spesso sottovalutato dalle aziende. Il linguaggio propone delle scelte e orienta lo svolgimento degli eventi.
A volte sembra che le parole siano “qualcosa di neutro, che serve semplicemente a indicare una realtà di per sé evidente, ovvia. Ma non è così” (cito dall’articolo di Mauro Bonazzi – Pericle e Gramsci lottano uniti – Agli antipodi del populismo, su La Lettura di ieri). Un linguaggio inadeguato e sciatto è indice infallibile di declino. Riflette una realtà senza armonia, sconnessa, priva di identità; proprio quello che le organizzazioni non vorrebbero mai mostrare.